Intermezzo: dal Nordest a Genova passando per Chiomonte

Dopo la conclusione dei lavori del forum ci troviamo tra Trieste e Gorizia. Terra di frontiera dove, con il centenario della Prima guerra mondiale, emergono fetidi e inquietanti revanscismi e nazionalismi (100 anni a Nordest di Wu Ming 1 è un’ottima guida per un viaggio poco piacevole). Ma è il 20 di luglio e il cuore e il calendario ci parlano di tutt’altro luogo: Genova.

Usando un eufemismo, come sapete tra il movimento No Tav e le forze dell’ordine i rapporti non sono propriamente idilliaci! Durante il viaggio siamo stati anche fermati e controllati: ma scherziamo, ben quindici biciclette più un furgone con i contrassegni No Tav? Un pericolo di per sé, come già sperimentammo portando rifornimenti alle zone terremotate in Emilia. Passano i minuti sotto la canicola, si aggiungono due, tre, quattro pantere, mentre i graduati si alternano alle radio di bordo sempre più confusi e concitati. E se ci sequestrano le pompe come armi di guerra? :-p

Nel 2001, 14 anni fa, lo Stato scelse il lato oscuro e le divise scelsero freddamente di accanirsi con metodica, allucinante ferocia contro donne, ragazzi e anziani indifesi. E poterono contare su una altrettanto allucinante omertà di Stato! La ferocia, l’immunità, quel fascismo così oscenamente esibito -e che usando la loro amata terminologia militare può essere solo definito alto tradimento- hanno scavato un solco impossibile da sanare.

Spiegateci in tutta onestà: perché in ogni posto di blocco non dovremmo vedere gli avanzi di Bolzaneto e della Diaz, chi applaudì gli assassini di Aldrovandi e con coperture istituzionali auspica lo stesso trattamento per i rompiscatole valsusini?
Sono stati forse respinti, isolati dai camerati, pardon dai colleghi?
È stata loro tolta la divisa, la pistola, la facoltà di nuocere?
No.
Ce l’hanno tanto con il movimento No Tav perché loro non abbassano la testa. Fanno faticare. Devi correre per i boschi, e rischi di prenderti una storta (anche se poi medici e magistrati compiacenti te la premieranno come lesione grave). Incerti del mestiere, che volete, non può essere sempre Natale.

Nel corso del forum abbiamo ascoltato diversi esempi, provenienti da tutte le parti d’Europa -Francia, Regno Unito, Germania- di repressione sproporzionata nei confronti dei movimenti contro le Grandi opere, ne parleremo più per esteso nelle cronache del forum.
Che dire? Mal comune mezzo gaudio?
No.

Vogliamo una polizia che non usi il manganello come sostituto fallico, ma in compenso abbia gli attributi di dotarsi di numero identificativo e rispondere delle proprie azioni.

Le nostre armi sono invincibili. Sono i campanelli.

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